Videogiochi e menti deboli


Cari ragazzi,
La  nostra Associazione  esiste realmente, e l'indirizzo è
[email protected] Ne fanno parte genitori, insegnanti, medici,
avvocati, professionisti dell'informatica, due docenti universitari e
diversi esponenti politici - alcuni dei quali di rilievo nazionale. Tutti
adulti responsabili che si preoccupano per  il vostro futuro, e che sono
pronti a sfidare anche l'odio e l'umiliazione pur di agire per il bene
collettivo. La nostra battaglia per l'abolizione totale dei videogiochi
proseguirà, e la nostra perseveranza dovrà trionfare.
Ma forse la vostra intelligenza è ormai obnubilata da queste infernali
macchinette. Un palese esempio di come il tarlo dei videogame rode il fresco
legname delle vostre giovani e tenere menti ci è dato, come al solito,
dall'illuminante pamphlet del dottor Wertham:

"Tra i giochi che svolgono la loro malvagia opera in modo più subdolo, ce
n'è uno dal titolo 'La maledizione dell'Isola della scimmia'. Questo
videogame non vuole stordire il giovane con luci abbaglianti o con roboanti
esplosioni: è un gioco che mira piuttosto a vampirizzare il suo tempo, a
trasportare gli sventurati ragazzi in una dimensione fittizia e ingannevole.
Lo scopo del gioco è quello di divenire un esperto pirata (bello scopo!) e
di dare la caccia a un tesoro nascosto, nonchè di conquistare l'amore -
amore profano, naturalmente - di una donna di facili costumi. Tra assurdi
anacronismi che spingono i giovani alla più totale ignoranza (i corsari
parlano come i poveri dei bassifondi di Chicago) e una  concezione
disinvolta e scapigliata del  senso morale, 'L'isola della scimmia' presenta
una serie  di enigmi da risolvere non con l'intelligenza, ma  con la
demenza. Il Centro Ricerche del Minnesota per gli Studi sulla  Devianza
Giovanile provò a far giocare all' 'Isola della scimmia' per cinque ore
(sotto stretta osservanza medica) un campione di venti ragazzi dai dieci ai
quattordici anni; in seguito, pose loro delle domande. Al quesito "Come
faresti a raccogliere il frutto da un albero", solo 5 risposero
correttamente dicendo "Mi arrampicherei sul tronco", mentre dieci
affermarono "prenderei a martellate l'albero". Due ragazzi dissero "Non so",
mentre tre aggredirono verbalmente e fisicamente gli psichiatri. C'è da
notare come il "prendere a martellate l'albero" rinvii alla nota teoria
freudiana della negazione della propria sessualità, per cui l'albero diviene
un surrogato dell'organo riproduttivo, che - anzichè essere utilizzato in
modo conforme alla natura - viene mortificato e avvilito. Non a caso, in un
sondaggio condotto tra un campione di trecento omosessuali, il 62 % indica
'L'isola della scimmia' come il proprio videogame preferito."

Dubitate dell'autorità di Wertham? Forse fate bene; forse l'unico testo nel
quale si può riporre assoluta fiducia è la Sacra Bibbia. Ma provate a
guardare dentro di voi. Pensate di sentirvi più buoni, più sani, più
vigorosi dopo aver speso il vostro prezioso tempo di fronte ai giochi
elettronici? Non vi rendete conto di come questa malsana passione possa
squassare, forse irrimediabilmente, la  vostra fragile psiche?

Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo"
Via delle Cento Fontane 33, Afragola (NA)
"Agnus cum leo iacebit, sed iactura pauce durabit"