Massacrato dai videogiochi


Cari  ragazzi,
per ammonirvi ulteriormente dei rischi presentati dai giochi elettronici,
presentiamo un altro importante  brano tratto dal libro di Fred Wertham jr
"The new seduction of innocent".

La famiglia Wayne rappresentava, in tutto e per tutto, i valori di una sana
famiglia di Milwakee. Imprenditore il padre, insegnante e casalinga la
madre. Il piccolo Forrest, nato nel 1968, era stato educato nella maniera
più irreprensibile. Ad ogni compleanno, i genitori gli regalavano una
Bibbia, o qualche testo di edificazione religiosa. Forrest era profondamente
legato a sua madre, che quasi tutti i giorni lo conduceva alle prediche del
reverendo Albert Adamson. (.) Diversamente dai suoi coetanei, Forrest non
aveva mai preteso di andare a Disneyland, e le poche volte che chiedeva ai
genitori del danaro per  andare al cinema, era per  assistere a film di
argomento epico o  biblico; né pretendeva  che i soldi gli fossero dovuti,
ma li guadagnava falciando il prato di casa. Forrest aveva dieci anni,
quando, tornando dal cinema con un amico, si fermò di fronte a una sala
"Arcadia", nella quale facevano bella mostra di sé i primi videogiochi.
Forrest  rimase  come ipnotizzato di fronte a queste macchine luccicanti e
rumorose, come "Rane", "Invasori spaziali", "La scimmia stupida" e "L'uomo -
pac". Fu da allora  che Forrest cambiò completamente. Come un
tossicodipendente alla ricerca della dose  quotidiana, Forrest iniziò a
rubare spiccioli dalle tasche dei genitori. Prese a marinare la scuola, e i
suoi profitti subirono un calo. A tredici anni era  solito chiudersi in
camera sua  per lunghi lassi di tempo, e impediva  alla  madre di  entrare
in  bagno  quando la buona donna voleva lavargli la schiena. Smise di
falciare il prato, e il giardino di casa  Wayne era ridotto a un ammasso di
sterpi e di rifiuti. Prese a  frequentare i teppisti locali, un branco di
ragazzi ispanici e  di colore che  gli riempirono la testa di frottole
sovversive. Per il suo quattordicesimo compleanno, il 27 aprile 1982,
Forrest andò in escandescenze con i suoi genitori, che non gli  avevano
regalato un videogioco casalingo (che avrebbe portato i  giochi arcadici sul
televisore  di casa), e che  invece avevano saggiamente  deciso di donargli
una bellissima versione  illustrata della "Genesi". Gli studiosi che hanno
analizzato il caso fanno risalire la  discesa nella follia di Forrest a
quest'episodio. Forse pentito per aver chiamato la madre  "Acida bigotta
senza scrupoli", e  certamente  contagiato dalle luci stordenti dei suoi
amati videogiochi, Forrest fu preda  di uno sdoppiamento della personalità.
Iniziò  a scoprire una parte femminile predominante nella sua psiche, e
prese a frequentare le Arcadie non più  semplicemente per giocare ai
videogame. Vestito con volgari giubbotti di pelle, borchie e catene,
"Forrest la regina" ora amava concedersi agli avventori delle Arcadie.  A
volte lo faceva per pochi spiccioli, altre volte offriva le sue giovani
carni a chi si fosse mostrato  il  giocatore  più forte. Una volta,
addirittura, fu organizzato un torneo di  "Difensore", al quale
parteciparono  20 giovani; il vincitore fu  Morgan Sawyer, un pregiudicato
di colore di 35 anni , che abusò per  ben due  ore del consenziente Forrest
nelle toilette dell'Arcadia, di fronte a un pubblico di sette teppisti. La
già fragile  psiche di Forrest era definitivamente distrutta. Per un  po' di
tempo, il ragazzo lasciò perdere i videogiochi, chiudendosi in se stesso. La
madre, amorevolmente, lo portò  in cura da diversi psichiatri, tra  cui  il
sottoscritto. Sembrava che Forrest fosse in ripresa, ma un  giorno che
accompagnava  i genitori a messa la sua pazzia si manifestò di nuovo. Al
momento della comunione, Forrest strappò il calice  delle  ostie  dalle mani
dell'officiante, e  prese a ingurgitarle una  dopo l'altra. A  chi tentava
di  trattenerlo, il quindicenne reagiva con manifestazioni di violenza
sovrumana. "Sono l'Uomo - Pac", gridava  lo sventurato, "Lasciatemi stare,
maledetti fantasmi!".  Uscendo di corsa  dalla chiesa, il  ragazzo si
lanciò sulla strada principale,  percorsa  da  bolidi  a tutta velocità.
Come un invasato, Forrest saltellava  schivando le auto, e emettendo versi
animaleschi.  "Sembrava il gracidare  di  una rana", disse in  seguito un
passante, che fu spettatore del tragico episodio. Dopo poco più di un
minuto, un camion mise fine alla triste esistenza del ragazzo."

Il brano di  Wertham continua evidenziando come Forrest, negli ultimi
momenti della sua  vita, abbia voluto emulare due  videogiochi di gran
successo nei primi anni ottanta. Che il  dramma  di Forrest sia di  monito
alle vostre giovani vite.

Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo"
Via delle Cento Fontane 33, Afragola (NA)
"Agnus cum leo iacebit, sed iactura pauce durabit"