Videogiochi e mercato della droga




Cari ragazzi,
il male dei videogiochi avanza, e i nostri messaggi tentano eroicamente e
disperatamente di arginarne gli effetti. Purtroppo, sugli stessi gruppi di
discussione dove appaiono le lettere della Borromeo, si notano minacciosi e
sconcertanti annunci. Molti giovani dichiarano di essere alla ricerca del
"crack" per questo o quel gioco, allo scopo di "masterizzarlo". La nostra
assidua frequentazione del mondo giovanile - esplorato in ogni sua debolezza
e bruttura - ci ha svelato che il "crack" è una pericolosa droga sintetica;
supponiamo che "masterizzare" (strano neologismo!), venga dall'inglese
"master", che significa "campione". Quindi il senso di questi messaggi
appare in tutta la sua orrenda evidenza: "Cerchiamo una droga che ci
permetta di diventare campioni in questo videogioco!". Spesso questi
messaggi sono accompagnati da disperate affermazioni come "Aiuto, sono
disperato!" o "Vi prego, speditemelo subito!". E' il classico atteggiamento
del tossicomane in astinenza, disposto a rubare, a uccidere, a prostituirsi,
pur di non sottrarsi alla sua quotidiana dose. A quale schiavitù i
videogiochi vi conducono! Il nesso tra videogiochi e tossicodipendenza è
messo in luce dal prezioso rapporto medico del dottor F. Gelemen, "Il
cartello Nintendo -  Droga e intrattenimento elettronico" (Santa Prisca
Press, Columbia, 1997). Estrapoliamo qualche stralcio dallo scritto
succitato:

"E' stato dimostrato che giocare ai videogames sotto effetto di droga
migliora nettamente il rendimento. La droga opera una dilatazione della
percezione, nonché una intensa focalizzazione sull'oggetto - videogame. I
riflessi del giocatore vengono esaltati, la sua reattività aumenta; ma a
quale prezzo?  (.).
Il coinvolgimento della  multinazionale Nintendo nel traffico internazionale
di droga non è stato ancora provato, ma questo è dovuto agli esperti
avvocati di questa  potente associazione a delinquere. Sono comunque
indicativi i nomi che gli spacciatori colombiani danno ai vari tipi di
sostanze artificiali, tutti ispirati ai videogiochi Nintendo. L'eroina è
definita "Perla" o "Principessa", la cocaina "Mario" (per la frenesia tipica
di questo personaggio, che  come un invasato è capace  di compiere salti
sovrumani), l'hashish "Yoshi", forse per una semplice assonanza tra le due
parole."

Dati, come al solito, inconfutabili. Che voi presto vi affretterete a
ridicolizzare pur di rimuovere la consapevolezza della vostra schiavitù.
L'Associazione Borromeo sta inoltre indagando su quei messaggi che  chiedono
in che  modo "caricare" o "scaricare" le Rom. Si  tratta, indubbiamente, di
un gergo legato al mondo della prostituzione, in  quanto è impossibile non
riconoscere nelle Rom le donne slave che fanno mercimonio del proprio corpo
all'angolo dei marciapiedi. Il "caricare" e lo "scaricare", quindi, allude
senz'altro al mercato della prostituzione. Quanta infamia si nasconde dentro
l'orrendo mercato dei videogiochi!
Sperando che almeno questo messaggio vi abbia illuminato, preghiamo il
Signore perché vi assista e  vi aiuti.

Associazione Famiglie Cattoliche "San Carlo Borromeo"
"Agnus cum leo iacebit, sed iactura pauce durabit"