LIBERO DI CENSURARE?




I messaggi della Borromeo sono spediti attraverso un provider locale, Octava
di Torre del Greco, che si appoggiava al server Iunet di Infostrada. Alcuni
utenti dei vari NG, infastiditi dal contenuto dei post dell'Associazione,
protestano presso l'ufficio di net-abuse di Infostrada. Il funzionario
preposto, anziché verificare l'effettiva scorrettezza dei post dell'
Associazione, inoltra meccanicamente le denuncie a Octava, sollecitando il
provider a "prendere provvedimenti" contro il cliente.
Il postmaster di Octava, Antonio Civitillo, leggere i messaggi e,
constatando la legittimità del posting, decide di non intervenire. Ma le
pressioni di Infostrada su Octava continuano. A questo punto l'ideatore
dello scherzo scrive (privatamente) ad alcuni frequentatori dei NG,
chiedendo di manifestare a Infostrada la propria solidarietà verso l'
Associazione.
L'8 Settembre 1999 Infostrada comunica che intende bloccare il posting della
Borromeo perché l'Associazione avrebbe incitato allo "spamming" verso le sue
caselle di posta elettronica. Contemporaneamente la compagnia ammette che i
messaggi della Borromeo non erano "ne' off-topic, ne' oltraggiosi per
nessuno. Il fatto di concordare o no con le opinioni di chi scrive non
determina la chiusura di un account o del posting".
  Una decisione contraddittoria: Infostrada aveva già notificato Octava
prima che fosse stata spedita la lettera accusata di incitazione allo
spamming. E cosa c'entra la richiesta della Borromeo di scrivere a
Infostrada con lo spam, che consiste nella pubblicità indesiderata e nelle
catene di Sant'Antonio? Le opinioni del popolo di Usenet sono considerate
spam, ossia immondizia?
Pochi giorni dopo, Infostrada impedisce a Octava l'accesso al proprio
server. Tutti i clienti del provider non possono più scaricare il contenuto
dei vari NG, e devono rinunciare a un servizio pagato in precedenza. Solo la
garanzia, da parte di Civitillo, che la Borromeo non posterà più tramite il
server di Infostrada, spinge la compagnia a revocare il provvedimento.
Il bello è che un simile atteggiamento viene da parte di una compagnia che
ha come slogan "Vogliamo che Internet sia Libero", e che offre abbonamenti
gratuiti a chiunque voglia compilare (anche con dati falsi) un modulo
online. Forse Infostrada, con la sua politica, vuole penalizzare i piccoli
provider? Per continuare a far sentire la sua voce, infatti, la Borromeo ha
immediatamente sottoscritto un account con Libero. E ora Infostrada ha un
cliente in più.

Ciro Ascione


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